Costruzione del Bankroll per gestire le scommesse
Il termine bankroll indica la cifra complessiva che chi scommette decide di destinare in modo stabile alla propria attività di gioco. Non è quindi il singolo importo della puntata, ma il capitale di riferimento sul quale impostare la gestione bankroll scommesse. Idealmente, il bankroll dovrebbe incidere il meno possibile sul patrimonio complessivo dello scommettitore: è denaro che puoi permetterti di perdere senza compromettere spese essenziali o altre priorità economiche.
Cos'è il bankroll management come si costruisce e a cosa serve
Quando si parla di bankroll management ci si riferisce alla strategia con cui questo capitale viene gestito nel tempo. Una buona gestione bankroll scommesse permette di ridurre il rischio di bruciare tutto il capitale in poche giocate e di mantenere un approccio più razionale e meno emotivo alle scommesse sportive. Esistono diversi metodi e modelli di calcolo, alcuni più semplici, altri basati su vere e proprie formule matematiche, ma tutti ruotano attorno a due aspetti centrali:
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l’esposizione complessiva durante la giornata
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la determinazione del limite di puntata, cioè dello stake scommesse
Esposizione durante la giornata
L’esposizione giornaliera delle puntate, in un’ottica di corretta gestione bankroll scommesse, non dovrebbe superare il 10% del bankroll totale disponibile per l’attività di gioco. Questo limite serve a proteggere lo scommettitore da giornate particolarmente negative e a garantire che il capitale non venga azzerato in poche ore.
Determinazione del limite di puntata
L'esposizione giornaliera delle puntate non dovrà superare il 10% del bankroll totale disponibile per l'attività di gioco.
Esempio:
Supponiamo di avere un bankroll di 1000 euro destinato alle scommesse, l'importo totale non dovrà superare i 100 euro al giorno, per mantenersi in una condizione ottimale di bilancio tra le schedine giocate e il badget totale disponibile.
Determinazione del limite di puntata questo aspetto è considerato il più importante in quanto fa la differenza tra lo scommettitore perdente e quello vincente. Solitamente l'importo della puntata non deve superare il 5% del badget totale disponibile.
Cos’è lo stake nelle scommesse e come si collega al bankroll
Lo stake rappresenta la porzione di bankroll che decidi di investire su una singola giocata. Quando si parla di cos'è lo stake nelle scommesse, spesso lo si associa al livello di “fiducia” che attribuisci a quella scommessa: più alta è la fiducia, più alto sarà lo stake scommesse (sempre all’interno dei limiti fissati dal tuo bankroll management). Il significato di stake nelle scommesse è quindi duplice: da un lato indica l’importo della puntata, dall’altro sintetizza il grado di affidabilità che attribuisci all’evento.
Esempio di valutazione oggettiva
Bankroll mensile: 100 euro
Stake: affidabilità della quota pari al 3%
Puntata: 30 euro
La valutazione soggettiva viene fatta dallo scommettitore sulla base di eventi inaspettati come:
lo stato di forma di una squadra;
agenti atmosferici negativi per lo svolgimento dell'evento da giocare;
infortuni dei giocatori.
Come funziona il bankroll nel poker e differenze con le scommesse
Nel poker il bankroll riveste un ruolo ancora più centrale rispetto alle scommesse sportive, perché il gioco è caratterizzato da una forte varianza: periodi di vincite possono alternarsi a lunghe fasi negative anche quando si gioca bene. Per questo motivo il concetto di bankroll poker o poker bankroll è diventato un vero e proprio pilastro per i giocatori più esperti. A differenza delle scommesse singole, nel poker spesso si macinano molte mani o tornei, e la corretta dimensione del capitale determina la possibilità di rimanere “in gioco” nel lungo periodo.
Nel caso dei Sit & Go o dei tornei, una regola molto usata per il bankroll poker prevede di avere un capitale pari ad almeno 100–150 volte il buy-in del livello che si intende giocare. Se, ad esempio, vuoi partecipare a Sit & Go da 10 euro, un poker bankroll prudente dovrebbe aggirarsi tra i 1.000 e i 1.500 euro.
Nel caso del poker in modalità cash il bankroll in rapporto al buy-in sarà minore perché le oscillazioni sono minori. Per oscillazioni si intende la varianza, che indica nel poker la differenza tra ciò che un giocatore si aspettava di vincere e ciò che ha effettivamente vinto.Tuttavia, anche qui è fondamentale una corretta gestione bankroll: molti giocatori evitano di sedersi a un tavolo con più del 2–5% del proprio bankroll poker totale.
In un tavolo da poker, solitamente è consigliabile non giocare più del 5% del proprio badget ed il giocatore vincente è di solito colui che commette meno errori nel gestire questa strategia. Essere cauti e molto attenti, nel poker è essenziale, infatti può capitare che un player giocando per un lungo periodo in un tavolo vinca molti soldi, ma poi perda tutto lo stake in una sola mano, a causa di un bluff fatto male o di una cattiva valutazione della mano di gioco.
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Criterio di Kelly per la gestione delle puntate
Il criterio di Kelly è un'espressione matematica che serve per costruire il bankroll e stabilire la somma di denaro da investire su una quota, in particolare nelle scommesse sportive stabilisce l'importo esatto da puntare.
Trattandosi di un procedimento matematico, bisogna tenere bene a mente un gran numero di variabili. L'intento è quello di costruire una strategia di gioco che si basi sul puntare maggiori importi quando ci si trova di fronte ad un evento con maggiori probabilità di vincita, viceversa puntare importi minori quando si tratta di scommesse con bassa percentuale di vincita. Applicato alle scommesse sportive, il criterio di Kelly scommesse indica, almeno in teoria, l’importo “ottimale” da puntare in funzione della quota e della probabilità di vincita stimata. È quindi uno strumento avanzato di bankroll management pensato per chi desidera impostare le proprie giocate in modo quantitativo.
La famosa formula di Kelly è la seguente:
(bp-q) /b=f
Vista così la formula ci comunica ben poco, perciò andiamo ad analizzare ogni singolo elemento del Criterio di Kelly.
b: indica il multiplo decimale della puntata che può essere vinto in una determinata scommessa. Rappresenterà la quota iniziale sottratto 1. b=valore quota-1.
Esempio:
Una scommessa da 100 euro con quota 4.0 restituisce un totale di 400 euro. L'importo vinto sarà di 300 euro ed è un multiplo di 3.
p: rappresenta la probabilità di vincita della scommessa.
Una scommessa con probabilità di vincita del 40% corrisponde in decimali a 0,40.
q: indica la probabilità di perdita della scommessa.
Usando l'esempio precedente avendo il 40% di vincita avremo anche il 60% di probabilità di perdita, quindi p-1.
f: rappresenta la soluzione della formula e fornisce il valore del bankroll indispensabile per effettuare la scommessa.
Riprendendo l'esempio precedente a quota 4.0 con probabilità di vincita 0,40 mentre 0,60 probabilità di perdita.
Esempio per calcolare l'importo di una scommessa con la formula di Kelly
Utilizziamo i dati visti precedentemente per calcolare la percentuale di bankroll da investire in una scommessa: [(3x0,40)-0,60]/3=0,2
La soluzione corrisponde al 20% del bankroll, questo significa che bisogna investire il 20% del proprio bankroll per il tipo di giocata rappresentata nell'esempio.
Vantaggi e limiti del metodo di Kelly nella gestione del bankroll
Il principale vantaggio del criterio di Kelly è quello di fornire un’indicazione concreta sull’importo da giocare su una determinata quota. Questo aiuta chi scommette a strutturare il proprio bankroll management in modo metodico, evitando puntate casuali e dimensionando lo stake in funzione del valore atteso della scommessa. In altre parole, il criterio di Kelly scommesse è un’ulteriore arma per imparare a misurare e gestire il proprio bankroll in modo disciplinato.
Questa formula è svantaggiosa e poco utile, se non si è in grado di calcolare la probabilità della scommessa proposta. Un aspetto negativo di questo metodo è l'alto valore dell'importo da investire, che può superare il 10%, infatti, molti bettors di lunga esperienza preferiscono non superare il valore del 5% del proprio bankroll.